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venerdì 13 dicembre 2013

La donna incontrata sul fiume




Quella notte sedevo
Sulle rive del fiume
Trascinando i bagordi
Al mattino in arrivo.
Sentii il pianto, rauco,
dalla voce interrotta
dalle lacrime amare,
dai singhiozzi violenti.
Licenzioso e volgare
Mi dicevano alcuni;
egoista e insensibile
mi gridavano gli altri:
quella notte un sorriso,
con dei gesti gentili
e con caste parole,
riportai su quel volto
emaciato, contuso.
La speranza in Amore,
da violenze oltraggiata,
riportò il suo aleggiare
su quell’esile corpo,
su quel tenero cuore.
Con abbracci e parole,
taumaturgici gesti,
ritornò quella gioia
delle giovani estati;
col ricordo costante
di ogni triste esperienza
si curò ogni dolore,
si conobbe la vita
tra i dolori e i piaceri.

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