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lunedì 5 maggio 2014

Il Maggio dei libri è tornato!

È diventata una speciale e sempre più fortunata tradizione quella che dal 2011 accompagna il nostro paese, reduce da crisi che non riguardano solo l’economia, ma anche e soprattutto la cultura: il Maggio dei Libri.
L’idea da cui ha tratto origine l’iniziativa affonda nella tradizione popolare, che vede nel mese di Maggio la presenza di festività che celebrano la rinascita e lo splendore della natura. È da questo punto che è partito il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con l'Associazione Italiana Editori.
Obiettivo primario della campagna è quello di invitare alla lettura un pubblico sempre più vasto, cercando di uscire dai soliti contesti relativi a scuole e biblioteche e di incidere in modo sempre più radicale sulla vita di ciascun individuo, nel tentativo di porsi alla ricerca di nuovi orizzonti culturali e di formare al meglio i cittadini e il loro spirito critico.
La data prescelta per dare inizio a un ricco mese di iniziative culturali è il 23 aprile, in cui ricorre la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, e si protrarrà fino alla fine di Maggio. 



Gli slogan portanti dell’esperienza del 2014 sono Un libro ti accende, Cresci con noi Leggere non è mai un pacco. Il primo di questi slogan è anche il titolo di uno dei tanti progetti rivolti alle fasce d’età più giovani: un concorso per le scuole di primo e secondo grado, che invita gli studenti a spiegare il rapporto che ogni ragazzo ha con i libri per mezzo di una produzione grafica o audiovisiva. Il premio per i primi tre classificati per ogni ciclo scolastico saranno… libri!
Un altro esempio di attività a sostegno della cultura del libro e delle biblioteche èAmo chi legge... e gli regalo un libro, per valorizzare lo scambio di volumi tra lettori forti e anche a sostegno di quelli meno assidui.
A partecipare a quella che può essere definita una vera e propria lunga festa del libro sono invitati tutti, vista la capillare distribuzione delle iniziative che ogni giorno vengono portate avanti persino nelle realtà più piccole della nostra penisola.
Chiunque può proporre o organizzare personalmente delle iniziative legate al Maggio dei Libri 2014, inviando le proprie idee al sito ufficiale della campagna tramite il riquadro apposito (“Inserisci la tua iniziativa”).
A tutt’oggi sono più di mille, e non si esclude che aumentino nei prossimi giorni, le attività programmate che avranno luogo in tutta Italia.
A rendere ancora più stimolante l’atmosfera del mese di Maggio, e per incentivare la partecipazione e la promozione di eventi, concorre il premio che ogni anno viene consegnato a tutti coloro che propongono le idee migliori in tutta Italia. Le premiazioni si articolano in cinque categorie: Biblioteche, Scuole, Associazioni culturali, Strutture ospedaliere e carcerarie, Librerie.
Citando lo stesso sito: “Tra i criteri di valutazione ci sarà una particolare attenzione per le iniziative finalizzate a portare il libro fuori dai contesti tradizionali, per quelle organizzate in zone svantaggiate e rivolte agli adolescenti, per quelle presentano caratteristiche di replicabilità e per quelle che vengono realizzate attraverso la collaborazione di soggetti diversi attivi sul territorio.”




Per tenersi sempre aggiornati sulla programmazione di eventi del Maggio dei Libri, per l’occasione sono state create delle app compatibili sia con sistemi Android sia con sistemi Apple, scaricabili ai seguenti link:

Inoltre, si ricorda la possibilità di interagire con i promotori delle attività e tutti i partecipanti tramite la pagina facebook:
www.facebook.com/ilmaggiodeilibri

Per tutti i bibliofili, per il terzo anno di fila, sarà un Maggio indimenticabile, sperando nella crescita costante del numero di partecipanti e di effettivo interesse e buoni risultati di questa campagna.

A tutti voi, un buon mese di letture e piacevoli iniziative!



domenica 30 marzo 2014

I governi sono birilli

I governi sono birilli: basta una palla per farli cadere. Ma una palla io la chiamo “coglione” E, più grande è il testicolo, più forte e sicuro è il collasso. Siamo superdotati in Italia, e per questo lo strike sta di casa: se al primo cretino non riesce, spetta a un altro il turno ulteriore. E così che da noi gira il mondo, finché a qualcun non girino le palle.









- Antonino

sabato 8 febbraio 2014

Il Quidditch attraverso i secoli... fino al XXI e in Italia

La penna di J.K. Rowling ha fatto sognare almeno due generazioni di bambini, adolescenti e adulti grazie alle avventure vissute affianco del maghetto più famoso del mondo: Harry Potter.
Non che le nozioni “magiche” siano tutte frutto di un’invenzione della Rowling - dato che molti aspetti del mondo magico sono state riprese da leggende, credenze medievali o poemi epici - tuttavia, una delle scrittrici più famose e ricche del mondo ha saputo dare vita a neologismi e universi del tutto originali che hanno dato un quid in più alla sua storia.
Anche il Quidditch ha catturato l'attenzione sia a livello letterario che a livello cinematografico, ed è stato proprio questo sport - che si gioca a cavallo di una scopa volante, tra palle di metallo che tentano di disarcionarti dalla scopa (i Bolidi), palline volanti che sfuggono alla cattura dei giocatori e la cui presa pone fine alla partita (il Boccino d’oro), e palle più “comuni” adatte a segnare normalissimi goal (la Pluffa) - a ispirare un gruppo di americani “Babbani” che hanno cercato di adattarlo alle necessità del nostro mondo non molto magico, potterianamente parlando.
Ecco allora che è nato uno sport che sembra riassumere in sé aspetti del rugby e della pallamano, con la difficoltà aggiunta di avere tre tipi di palla e una scopa tra le gambe.
Forse uno degli aspetti più originali consiste nella “personificazione” del Boccino d’Oro in un ragazzo o in una ragazza che porta con sé un calzino nei pantaloni. Il cosiddetto Boccinatore deve scappare dalla cattura dei Cercatori delle due squadre che si contendono la partita.
Come per il Boccinatore, anche l'arbitro necessita di preparazione fisica e teorica del gioco, oltre che di una qualifica per cui sono stati creati appositi test. Questo particolare serve anche a dare un’idea di come l’organizzazione del gioco e dello sport nel suo complesso non siano propriamente lasciate al caso, come nel caso di un esperimento semplicisticamente amatoriale.


Sono passati anni dal momento della sua ideazione e già questo nuovo sport, che inizia a diffondersi anche in Italia, il Muggle Quidditch, ha all’attivo più di quattro campionati internazionali e un primo campionato europeo terminato nei primi giorni di febbraio a Bruxelles (a cui hanno partecipato anche due squadre italiane: Milano Meneghins da Milano e Lunatica Quidditch Club da Brindisi), oltre che qualche campionato a livello nazionale.
A gestire l’intera organizzazione internazionale concorre l’IQA (International Quidditch Association) che ha sede negli USA, mentre in Italia è nata solo da qualche mese l’Associazione Italiana Quidditch (AIQ) con relativo canale YouTube e varie squadre che sono attive su suolo nazionale e che compongono la federazione italiana. Ad avere già una loro squadra sono le città di Milano, Napoli, Brindisi, Roma e Torino, che hanno pensato anche alla costituzione di una squadra nazionale che potrebbe rappresentare l’Italia nei prossimi campionati internazionali.
Ovviamente, il fenomeno dello sport più famoso dei maghi non ha potuto non avere una buona cassa di risonanza nelle entusiastiche aspettative di altri appassionati che adesso, in giro per l’Italia, stanno tentando di formare nuove realtà sportive. Reggio Emilia, Latina, Firenze, Cosenza, Caserta, Messina, Prato, Foggia, Lecce, Genova, Brescia, Udine, Gorizia, Palermo sono le città che si si stanno aprendo a quella che si presenta come una nuova frontiera dello sport, in una perfetta commistione con la letteratura.


L’espressione latina “Mens sana in corpore sano” non poteva essere più appropriata se pensiamo che da un buon prodotto letterario utile alla mente è nata un’esperienza d’aggregazione sportiva che sembra aver oltrepassato i confini dei vari paesi del mondo, svolgendo uno dei compiti che dovrebbero competere a letteratura e sport: unire gli individui in uno scambio reciproco di culture e dialogo costruttivo.



Articolo pubblicato originariamente sul blog letterario Dusty Pages in Wonderland dal sottoscritto e raggiungibile tramite il link di cui sotto:

mercoledì 15 gennaio 2014

Nel vortice di petali





Le gemme di ciliegio in cerchio vanno,
di rosa van tingendo il terso cielo,
solcato da sfuggenti bianche nubi.
Le gemme fan cornice a quel viale,
Che gli alberi costeggiano fioriti,
che portano nipponica armonia
tra i rami e le radici nel terreno
che danzano tra pietre e tra il terriccio;
e in mezzo a questa scena ci sei tu,
splendente dei colori cristallini
dell’abito che indossi e ricamato
con draghi e floreali fantasie
che rendono l’omaggio al tuo buon cuore,
che chinano la testa al tuo arrivare.
La musica di un flauto sta riempiendo
Le fabbriche di spade giapponesi
E forti come il ferro di queste armi,
e dolci come il suono melodioso,
colpiscono il mio petto e il mio pensiero
il tuo nome, il tuo viso ed il tuo esistere.

giovedì 26 dicembre 2013

Così tante minchiate da scrivere, così poco tempo... - Seconda Parte

Prima Parte: Così tante minchiate da scrivere, così poco tempo... - Prima Parte

Ivan

Esco con dispiacere dalla caffetteria dopo aver pagato il mio pusher e mi preparo psicologicamente al quarto d’ora di passeggiata volta a raggiungere la facoltà. Visto che sono lì, rollo una sigaretta su uno dei tavolini del bar usando il mio fidato Drum bruno.

A causa della fretta durante l’atto della sua creazione, la forma della mia opera d’arte assomiglia in modo sorprendente alla silhouette di una donna al settimo mese della gravidanza…ma che importa? Polvere alla polvere, cenere alla cenere. Dopo un’occhiata poco convinta al frutto del mio impegno seguita da un’imprecazione interiore, mi metto in marcia, pregustando le due ore di lezione di “Psicopatologia del Linguaggio”.

Messina…che città accogliente. Appena sceso dall’aliscafo ti senti come a casa: il pungente odore di piscio di barbone misto a naftalene nei dintorni dell’edificio che ospita il mercato ittico ne sa qualcosa. Gli autisti di questa città sono delle persone deliziose…o che almeno ci provano. Persone che provano a far parte del cambiamento. In qualsiasi altra parte del mondo, la macchina la porti solo se sai guidare; qui al sud, invece, impari guidando. Anche se la tua età cerebrale e il tuo controllo potrebbero perdere colpi di fronte a quelle di un bambino di 9 anni. Concetti stravolti da questo palpabile cambiamento sono ad esempio quelli dei semafori e dei pedoni. Per non parlare dei clacson…oh, i clacson.

Può, dico io, esistere qualcosa che eguagli il piacere fisico e spirituale provocato dall’ascolto di quella sinfonia, quella grandiosa orchestra diretta nientemeno che da una volontà superiore a noi mortali e che contagia chiunque abbia un segnalatore acustico a portata di braccio? Bella domanda, dico io.

Quando raggiungo questo piacere dico anche altro, io.


Ci siamo capiti.


Mi godo la scena degli automobilisti che parlano il vero linguaggio universale utilizzando gesti e parti del corpo per farsi capire meglio…tutte immagini percepite a rallentatore dal mio cervello per l’effetto misto di dopamina, caffeina e tante altre belle sostanze.


"LEVATI, O QUANT'È VERO IL SIGNORE TI FICCO QUESTO PUGNO SU PER QUEL FLACCIDO CULO!"

Mancava ancora qualche minuto alla destinazione quando sentii il cellulare riprodurre la versione di Jailhouse Rock dei Blues Brothers vibrando dalla tasca dei jeans. Tiro fuori il telefonino e guardo il display: Maria. Premo il tasto per accettare la chiamata mentre proseguo sul marciapiede.

« Ehy, Maria. »
« Dove sei? Io sono qui con Marco, se vuoi ci vediam-»
« Tranquilli, ormai sono quasi arrivato. Ah, Maria… »
« Che c’è? »
« Poi devo chiedervi una cosa. »

Attacco senza salutare e continuo a camminare. Taglio passando da Villa Mazzini e, finalmente, arrivo in facoltà. Nella mia testa l’immagine dei manichini all’ingresso del parco fatica ad andarsene. Erano vestiti come dei rappresentanti di un Gay Pride che avevano approfittato degli sconti al negozio Ovviesse.

Arte moderna.