Ho parlato
a un giudeo:
mi ha
parlato di Abramo,
di molti
altri profeti,
dell’amore
divino,
dell’antica
parola
tra la
rabbia e la Grazia.
Ho parlato
a un islamico:
mi ha
parlato in versetti
di
Maometto ed Allah,
del maiale
profano,
del suo
dolce aldilà
dalle
tredici vergini.
Ho parlato
a un cristiano:
mi ha
parlato di Cristo,
del Messia
che è risorto
dall’Amore
inchiodato
a una
croce con spine
coronanti
il suo capo.
Ho parlato
ad un ateo:
non mi ha
mai disprezzato
e,
credendo all’amore,
non mi ha
fatto del male
ed è stato
gentile
nel
prestarmi attenzione.
Ho parlato
a un indù
Che fra
dèi leggendari
E sublimi
miracoli
Mi ha
parlato col cuore,
mi ha
donato il suo pane
ed un
caldo sorriso.
Parlai ad
induisti, ad islamici e a copti
E dissi la
mia sul divino e la grazia
Così sul
perdono, sulla vita e il destino.
E i nostri
pensieri e parole ferventi
Scambiarono
culti e le testimonianze
Di ciò che
la vita ci ha fatto vedere,
di ciò che
l’amore ci ha spinto a provare.
Ho visto e
parlato con queste persone;
ho udito
speranze e tenuto assai cari
le loro
esperienze con gli atti di fede.
Non
contano i culti,
non conta
il colore,
non conta
il diverso,
perché
sotto il cielo,
che sia
verde o vermiglio,
ogni
scambio sincero,
ogni gesto
gentile
vale mille
preghiere,
lascia
vivere Dio.
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